

Le acque termominerali delle “Terme di Orte” erano conosciute sin dall’antichità per le loro qualità terapeutiche, tanto da venire utilizzate per cure idropiniche e per la balneoterapia. Venivano indicate come “Acque dei Rognosi” o “Fonte dei Rognosi” proprio per sottolinearne i benefici effetti, soprattutto per le malattie della pelle. Erano anche note con il nome di “Capannelle”, definizione dovuta alla presenza di rudimentali cabine fatte di arbusti e canne, utilizzate da coloro che si recavano a bagnarsi in quelle acque. Queste costruzioni rappresentavano un vero e proprio punto d’incontro sia per gli abitanti di Orte che per i numerosi turisti, un luogo presso il quale, in attesa del proprio turno, si trascorreva il tempo o dove, dopo il bagno, era possibile consumare frugali pasti. Successivamente queste precarie costruzioni sono state sostituite da un complesso termale, denominato “Terme di Orte”, che oggi è diventato uno dei più noti e ricercati del Lazio.